Da diversi anni il riciclaggio dell’alluminio riveste un ruolo di rilievo nelle attività sostenibili. L'Italia è terzo nella classifica mondiale del riciclo di questo materiale, insieme alla Germania e dopo Stati Uniti e Giappone.
Il nostro paese può vantare anche un risultato fondamentale per quanto concerne il rispetto del protocollo di Kyoto sulla riduzione delle emissioni atmosferiche e per quanto riguarda la continua attività di ricerca per lo sviluppo tecnologico, peculiarità che vanno ad aggiungersi al già citato riciclaggio dell’alluminio.
Ma come mai quest’ultimo si presta in maniera impeccabile al riciclo? Indubbiamente perché può essere riciclato al 100% e riutilizzato all'infinito per la produzione di cancelli motorizzati, automobili, strutture edili e persino nei casalinghi e negli imballaggi. Anche il suddetto fattore incide in maniera sostanziale nei dati a disposizione nel paese, che vede il 90% dell’alluminio prodotto proveniente unicamente da materiale riciclato che, non perdendo in alcun modo le proprietà organolettiche, non va a intaccare la qualità delle produzioni successive.
Il riciclaggio degli imballaggi in alluminio comprende la selezione, la pressa in balle e il trasporto nelle fonderie per il riciclo vero e proprio, in seguito al quale avviene il pre-trattamento a circa 500 gradi degli stessi al fine di epurarli da eventuali vernici o sostanze aderenti e vengono poi fusi a 800 gradi per ottenere alluminio liquido da dividere in lingotti pronti all'uso per le varie destinazioni d’impiego.